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14 aprile 2014 – I disturbi dell’ejaculazione sono più frequenti negli utilizzatori di tamsulosin e silodosin

I farmaci usati per il trattamento dell’Ipertrofia prostatica benigna (BPH) possono aumentare enormemente il rischio di disturbi dell’eiaculazione (EjD). Lo studio, condotto su circa 30.000 pazienti ha evidenziato che farmaci come silodosina e tamsulosin possono aumentare rispettivamente di 32,5 e 8,6 volte il rischio di EjD rispetto al placebo, in misura più elevata rispetto a doxazosina e terazosina, che sono ritenuti tuttavia meno efficaci nel controllo dei sintomi della BPH. Un rischio analogo viene segnalato per finasteride e dutasteride, anch’essi utilizzati nei disturbi da BPH, con differente meccanismo di azione.

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Dott. Massimo Capone

Medico Chirurgo specialista in Urologia e Andrologo, Massimo Capone è specialista delle problematiche relative alla sessualità maschile, di chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, della chirurgia protesica del pene nonché dei disturbi della fertilità.

Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande – dicono i pazienti. Classe 1960, il dott. Capone è specializzato con lode in Urologia presso l’Università di Trieste con una tesi dal titolo “Comportamento sessuale e soddisfazione del Paziente sottoposto ad Impianto Protesico Penieno nell’Impotenza di varia eziologia”.