Palpandoti i testicoli, senti una specie di bozzetto, che magari sta ingrossandosi sempre di più nello scroto?
Sei allarmato poiché pensi che possa essere un carcinoma del testicolo?
In realtà, c’è un’altra patologia totalmente benigna, che può dare grossomodo lo stesso sintomo sensoriale di un ‘bozzo’ che cresce dentro allo scroto, e che va a comprimere - a volte, dolorosamente - il testicolo.
La cisti scrotale, chiamata anche cisti dell’epididimo o spermatocele, è una patologia che spesso mette in profondo allarme il paziente, che pensa di essere affetto da un tumore ai testicoli, quando invece la neo-formazione è di origine assolutamente benigna.
Leggi questa pagina per sapere che cos’è una cisti scrotale: da cosa origina, quali sono le differenze con il carcinoma del testicolo, come si diagnostica e come si può fare per curarla.
Che cos’è il testicolo?
il testicolo (in arancio), con l'epididimo (giallo), vene ed arterie
Il testicolo è un organo pari, componente fondamentale del sistema riproduttivo dei mammiferi, uomo incluso.
Nell'essere umano sono normalmente presenti due testicoli, di dimensione grossomodo similare, di forma ovale e racchiusi in un sacchetto cutaneo chiamato scroto, posto esattamente sotto il pene, nella regione chiamata perineo.
Il compito principale dei testicoli è quello della produzione dello sperma, cioè il seme riproduttivo maschile, composto dagli spermatozoi.
Il compito secondario, ma non meno importante, dei testicoli, è quello della produzione massiccia di testosterone, un ormone fondamentale per tutto il corpo dell’uomo, e che regola svariati e complessi processi biologici, tra cui il desiderio sessuale, l’eccitamento, l’erezione e conferisce i tipici tratti sessuali secondari del maschio.
Il testicolo e le sue complesse e ramificate vie spermatiche sono unite al sistema urinario maschile per mezzo dell’epididimo, che anatomicamente risulta ad esso connesso nella parte superiore e posteriore, e ha la forma di un tubicino.
Che cos’è l’epididimo?
L'epididimo (in blu)
L’epididimo è l’indispensabile struttura di supporto del testicolo, cioè un organo dedicato e complementare il testicolo stesso, parte essenziale delle vie spermatiche, che permette l’espulsione dello sperma attraverso la vescichetta seminale prima e l’uretra poi, per mezzo dei due dotti deferenti (uno per testicolo).
L’epididimo avvolge parte del testicolo, più precisamente la sua zona superiore e quella posteriore, e ha essenzialmente forma tubolare.
Dentro l’epididimo gli spermatozoi, prodotti dalle cellule germinali dei testicoli, maturano ed acquisiscono la mobilità che li rende caratteristici.
Proprio dai tessuti dell’epididimo ha origine la cisti scrotale, non a caso chiamata anche cisti dell’epididimo.
Che cos’è la cisti scrotale?
La cisti scrotale, conosciuta in ambito medico come spermatocele, è una formazione anomala che origina dai tessuti dell’epididimo, ripiena di spermatozoi e di liquido, avvolti da una sottile membrana.
Come le cisti sebacee, si tratta di una formazione benigna, abbastanza rara nei bambini ma comune negli uomini adulti, che solitamente rimane silente e non dà fastidi né particolari problemi.
Dai dati in possesso provenienti dalle recenti statistiche, la cisti scrotale parrebbe essere una condizione piuttosto comune negli uomini adulti: circa il 30% della popolazione maschile, difatti, almeno una volta nella vita sembrerebbe andare incontro a questa formazione benigna.
La cisti scrotale può originare da qualsiasi tessuto dell’epididimo, anche dal funicolo spermatico.
Usualmente asintomatica, viene rilevata mediante esami di controllo per altre patologie oppure durante l’auto-palpazione.
Se invece sintomatica e particolarmente ingrossata, può divenire particolarmente fastidiosa, principalmente perché, ingrossandosi, occupa uno spazio nello scroto che anatomicamente non è stato progettato per contenerla.
Questo può dare luogo ad infiammazioni del sacco scrotale, ematomi e, in casi seppur rari, anche torsione della cisti.
Anche se la presenza di un 'nodulo' o comunque di un 'bozzetto' percepito durante l'auto-palpazione dello scroto può mettere agitazione nel paziente, fortunatamente la statistica clinica ci dice che la maggior parte delle lesioni rilevate sono di origine benigna.
La cisti scrotale è, assieme alla cisti sebacea, solitamente il candidato maggiore per l'origine della lesione, ma comunque il paziente è sempre tenuto a farsi controllare ricorrendo alla visita andrologica.
Va fatto notare che, a livello medico, tutte le lesioni esterne al testicolo e che riguardano i suoi tessuto di supporto (come l'epididimo, da cui origine la cisti scrotale) sono quasi sempre benigne, mentre le lesioni che originano invece dalle cellule del testicolo stesso hanno una probabilità di molto maggiore di essere di natura maligna.
In ogni caso, il paziente non deve allarmarsi, ma prima di ogni cosa ricorrere al Medico Andrologo per una diagnosi precisa dello stato dei testicoli.
Qual è la causa della cisti scrotale?
Le cause esatte della formazione di una cisti scrotale non sono ancora note alla Medicina.
Non vi è ancora parere unanime sulla causa scatenante la formazione della cisti, ma si ritiene che essa sia un evento correlato ad un trauma dell’epididimo, che ha causato una parziale ostruzione del suo condotto interno.
La tesi della parziale ostruzione del condotto interno dell’epididimo troverebbe conferma grazie all’epidemiologia della cisti scrotale, che raramente colpisce i bambini - non ancora capaci di produrre sperma - ma affligge invece i giovani uomini e gli uomini adulti, indicativamente tra i 20 e i 50 anni.
Quali sono i sintomi della cisti scrotale?
Piccole cisti dell’epididimo, nell’ordine di pochi millimetri, sono solitamente asintomatiche, e difficilmente sono riscontrate per mezzo dell’auto-palpazione.
Vengono rilevate solo nel caso di esami specifici, spesso per altre patologie, come ad esempio l’ecografia testicolare.
Quando invece le dimensioni dello spermatocele crescono, nell’ordine di diversi centimetri, la cisti è chiaramente individuabile alla palpazione da parte del paziente, che spesso si allarma eccessivamente, credendo di essere affetto da un carcinoma al testicolo.
La cisti dell’epididimo sintomatica, quindi quella grande qualche centimetro, può dare dei sintomi dovuti a pressione meccanica sul testicolo, quali:
- Dolore e senso di ‘pesantezza testicolare’;
- Gonfiore anomalo al testicolo;
- Sensazione di fastidio e malessere, dovuta al fatto che il sacchetto scrotale non è, anatomicamente, progettato per elementi voluminosi oltre ai testicoli;
- Infiammazione della cute dello scroto;
- Seppur in rarissimi casi, torsione della cisti, con relativo intenso ed acuto dolore
È bene ricordare che questi sintomi sono solo una traccia: non è detto che compaiano tutti e, soprattutto, non è detto che la cisti sia necessariamente sintomatica.
La cisti scrotale pregiudica la fertilità maschile?
No, la cisti dell’epididimo non pregiudica la fertilità maschile, né causa elementi di disturbo dell’eiaculazione e del coito.
I soli disturbi che dà la cisti scrotale, se sufficientemente grande, sono di natura meccanica, e sono quelli che, in genere, impongono al paziente la terapia chirurgica di rimozione dello spermatocele.
Vale la pena ripetere che la cisti scrotale non è, comunque, una formazione maligna: non è dunque un tumore al testicolo, e non può quindi dare origine a ramificazioni tumorali verso gli altri tessuti del corpo.
Il paziente affetto da cisti scrotale rilevata durante la visita andrologica dunque deve essere tranquillizzato dal Medico Andrologo sulla natura squisitamente benigna della formazione.
La cisti scrotale è pericolosa per la salute?
La cisti scrotale è una formazione benigna, quindi non è una lesione di origine tumorale, come è ad esempio il carcinoma del testicolo.
Spesso il paziente che rileva al tatto una formazione nodulare sui testicoli, originata da una cisti dell’epididimo, si spaventa eccessivamente, e pensa di essere affetto da un tumore testicolare.
In realtà, l’incidenza delle cisti scortali - diagnosticata mediamente nel 30% degli uomini adulti - è enormemente superiore al carcinoma del testicolo, che invece è una patologia rara, che incide meno dell’1% di tutti i casi di tumore maschile.
Si sitima che solo quattro casi su cento di rilievo nodulare allo scroto siano effettivamente carcinoma al testicolo: un rapporto davvero basso, dunque.
Premesso ciò, la visita specialistica dal Medico Andrologo è assolutamente obbligatoria in caso si rilevi una qualsiasi massa nodulare, anche di dimensioni contenute, durante l’auto-palpazione dei testicoli.
Nella maggior parte dei casi lo spermatocele è una patologia asintomatica, che dunque non è neppure percepita dal paziente.
Quando è invece sintomatica, i disturbi che da sono di origine squisitamente meccanica, causati dall'escrescenza di una massa nodulare che, spesso, mette in grande allarme il paziente, che pensa di essere affetto da un carcinoma del testicolo.
Ecco perché, in tal caso, non bisogna lasciarsi prendere dal panico, bensì rivolgersi ad un Medico Andrologo per la necessaria visita andrologica, l'unico atto che può fare chiarezza sull'origine del problema.
Come si diagnostica una cisti scrotale?
La diagnosi della cisti scrotale richiede la visita specialistica urologica, con un obbligatorio esame ecografico.
Il Medico Andrologo - un Medico Urologo perfezionato nelle patologie squisitamente maschili - effettua la diagnosi per mezzo della palpazione testicolare e la transilluminazione scrotale (l’osservazione dello scroto illuminato in controluce).
Una formazione morbida al tatto, mobile sul piano cutaneo, è segno di una cisti scrotale, mentre una consistenza dura e fibrotica è spesso indice di un qualcosa di più serio (carcinoma del testicolo).
Questa visita clinica conforta già il Medico sulla giusta diagnosi, che è poi confermata dall’ecografia testicolare.
All’esame dell’ecografo, la cisti dell’epididimo appare abbastanza chiara al Medico Andrologo esperto.
L’aspirazione del liquido della cisti per l’esame citologico è un esame che si prescrive solo in rari casi, quando il Medico non ha, attraverso l’esame clinico ed ecografico, certezza sull’origine della lesione scrotale.
Come si può curare la cisti scrotale?
Il trattamento della cisti dell’epididimo è necessario esclusivamente quando essa è sintomatica, il che vuol dire, usualmente, di grande dimensione, tanto grande da cominciare a dare problemi al paziente.
Essendo una formazione benigna composta da liquido e spermatozoi ormai non più attivi, l’unica terapia possibile per curare il disturbo causato dalla cisti scrotale è l’asportazione chirurgica della stessa.
L’intervento è eseguito in sala operatoria e, solitamente, in regime di day surgery, e viene chiamato, a livello medico, spermatocelectomia.
Il paziente viene operato in anestesia locale o generale, a seconda dell’indicazione clinica.
Il testicolo viene esposto previa incisione scrotale, e la cisti isolata dal resto dell’epididimo per mezzo di legatura, dopodiché asportata.
La ferita chirurgica viene infine suturata e medicata.
L’intervento, anche se non invasivo, è comunque delicato, poiché in caso di mano inesperta potrebbero esservi rischi di danneggiamento al dotto deferente a cui il testicolo è collegato, che potrebbero avere ripercussioni sulla fertilità della gonade.
Per questo, la spermatocelectomia è considerata un intervento di alta chirurgia urologica, ed è riservato, solitamente, a Chirurghi Andrologi con esperienza nelle cisti scrotali.
Vi sono rischi per l’intervento di rimozione della cisti scrotale?
La spermatocelectomia è un intervento delicato, eseguibile solo da un Chirurgo Andrologo con forte esperienza di sala operatoria.
Se eseguito da professionista preparato, l’intervento ha tassi di complicazioni molto bassi, e l’episodio peggiore in assoluto - non eliminabile completamente in nessun intervento chirurgico - è l’infezione post-operatoria.
Complicanza che, con l’asepsi moderna e con i rigorosi protocolli di sterilizzazione attuali, è quasi sempre scongiurata.
Un problema a sé stante, invece, che però non rientra nelle responsabilità chirurgiche, è il tasso di possibili recidive della cisti scrotale.
Difatti, si stima che il tasso di recidiva medio si aggiri attorno al 48%: una percentuale considerevole, come del resto è considerevole anche l’incidenza della cisti dell’epididimo sulla popolazione maschile adulta.
È possibile prevenire in qualche modo la cisti scrotale?
Data l’origine ancora incerta della patologia, non è al momento conosciuta alcuna misura preventiva per l’insorgenza della cisti scrotale.
Statisticamente, la cisti scrotale si manifesta in maniera preferenziale nei giovani uomini, e la sua origine parrebbe essere un trauma dell'epididimo, anche se tale trauma non è, necessariamente, un urto secco e violento.
La cisti scrotale può anche manifestarsi dopo una serie di ripetuti micro-traumi dilazionati nel tempo, e ciò rende davvero difficile da prevedere e prevenire un'ipotetica sua comparsa.
Qual è il Medico a cui bisogna rivolgersi in caso di sospetta cisti scrotale?
Il Medico qualificato per diagnosticare e, nel caso, risolvere chirurgicamente la cisti dell’epididimo è il Chirurgo Andrologo, cioè un Medico specialista in Urologia perfezionato poi nei disturbi tipicamente maschili.
È dunque a lui che bisogna rivolgersi nel caso si sospetti, anche mediante auto-palpazione, della presenza di una possibile cisti scrotale.
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Quello che devi fare è rimanere calmo e razionale, e chiamare il Dott. Massimo Capone per un controllo mediante visita andrologica.
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Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- La cisti scrotale, chiamata anche cisti dell’epididimo o spermatocele, è una raccolta di liquido seminale non più attivo che origina proprio dai tessuti dell’epididimo;
- Non c’è ancora una causa specifica nota per l’insorgenza della cisti scrotale, ma si pensa che la sua origine sia comunque dovuta ad un trauma dell’epididimo;
- La cisti scrotale raramente colpisce i bambini ed i ragazzi adolescenti, e si focalizza sui giovani uomini e sugli adulti;
- La maggior parte delle cisti scrotali è asintomatica, quindi il soggetto che ne è affetto non si accorge neppure della sua condizione;
- La cisti scrotale è una lesione benigna, che non causa alterazioni tumorali o influisce in alcun modo sulla fertilità;
- Quando la ciste scrotale è sintomatica, può portare pesantezza e fastidio testicolare, per la compressione meccanica della lesione sul testicolo;
- Il trattamento della cisti scrotale è solo chirurgico, e si effettua solo se lo spermatocele è sintomatico;
- La rimozione della cisti scrotale avviene con un intervento chirurgico chiamato spermatocelectomia;
- La spermatocelectomia è un intervento che richiede grande attenzione ed abilità da parte del chirurgo urologo, non è privo di rischi e pertanto deve essere attentamente valutata la sua effettiva utilità, considerando che spermatoceli asintomatici non hanno, solitamente, interesse clinico
Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
martedì 30 luglio, 2024
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Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.
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